lunedì 29 aprile 2013

29 Aprile - Giornata Internazionale della Danza

Dal 1982, il Comitato Internazionale della Danza dell’UNESCO International Theatre Institute, ha istituito la Giornata Internazionale della Danza


Questa giornata cade il 29 Aprile di ogni anno, per commemorare il compleanno di Jean-Georges Noverre, un illustre coreografo francese che ha portato riforme significative nella produzione del balletto e che è considerato il creatore del balletto moderno. 
Questa giornata dovrebbe aumentare la consapevolezza tra il pubblico dell'importanza della danza.
Il suo obiettivo è inoltre quello di convincere i governi di tutto il mondo a fornire un luogo adeguato per la danza in tutti i sistemi di istruzione.

Ogni anno, un messaggio internazionale scritto da una personalità ben nota della danza, viene fatto circolare in tutto il mondo come parte delle celebrazioni per la Giornata Internazionale della Danza.
Questa personalità viene selezionata dal Comitato Internazionale della Danza del ITI, che collabora con il World Dance Alliance, socio collaboratore dell'ITI. 

L'intenzione della «International Dance Day Message» è quello di celebrare la danza, di potersi divertire nella universalità di questa forma d'arte, di attraversare tutte le barriere politiche, culturali ed etniche e di unire le persone con un linguaggio comune - la Danza.  

L'autore del messaggio di quest'anno è il coreografo taiwanese LIN Hwai-Min! 

Il Messaggio di Lin Hwai-Min, fondatore e direttore artistico del Cloud Gate Dance Theatre di Taiwan, riporta una frase che si trova nella Grande Prefazione di "The Book of Songs", un'antologia di poesie cinesi risalenti dal 10 ° al 7 ° secolo a.C.:

"Le emozioni si mescolano e prendono forma in parole. Se le parole non bastano, noi parliamo in sospiri. Se i sospiri non sono abbastanza, noi li cantiamo. Se il canto non è sufficiente, allora inconsciamente le nostre mani e i nostri piedi le danzano".

La danza è una espressione potente. 
Parla della terra e del cielo. 
Parla della nostra gioia, della nostra paura e della nostra volontà. 
La danza parla dell’immateriale, eppure rivela lo stato d'animo di una persona e i temperamenti e i caratteri di un popolo.

Lasciate anche voi il vostro messaggio... sarà un piccolo contributo per diffondere la conoscenza di questa altissima forma di cultura!!

M.me Margot

sabato 27 aprile 2013

Perché il mio pseudonimo è M.me Margot


" L'unica cosa importante che ho imparato nel corso degli anni è la differenza tra prendere il proprio lavoro seriamente e prendere sul serio se stessi. Il primo è imperativo, il secondo disastroso."

Dame Margot Fonteyn

venerdì 26 aprile 2013

Michaela DePrince: La Ballerina inarrestabile


Oggi è un mese che ho aperto questo blog, e vorrei festeggiare presentandovi una ballerina che mi ha colpito incredibilmente, per più ragioni.



La storia di Michaela DePrince è molto commovente, e anche se non ho mai avuto il piacere di incontrarla, come mamma, ogni volta che penso al suo passato non riesco a trattenere le lacrime e immagino che anche per voi sarà lo stesso, dopo che avrete letto l’articolo su di lei di Malcolm Jones.
Ho visto Michaela la prima volta su youtube, nel film documentario “First Position”, che consiglio a tutti di vedere, e sono subito rimasta affascinata dalla forza di questa ragazza che dalla Sierra Leone era arrivata a partecipare alla finale dello Youth American Grand Prix... inoltre all’epoca aveva esattamente l’età che ha ora mia figlia: 14 anni.
Michaela era una dei sei aspiranti ballerini seguiti nel documentario, il personaggio che più mi ha toccato il cuore, in particolare quando ha dovuto lottare contro una tendinite che ha minacciato di stroncarle la carriera ancor prima di iniziarla.
The Unstoppable Ballerina
APR 4, 2013 5:00 PM - BY MALCOLM JONES
A young dancer’s journey from Sierra Leone to the heights of American ballet.

Nei suoi 18 anni, Michaela ha vissuto più esperienze che la maggior parte delle persone in tutta una vita. Danza da quando aveva 6 anni, ha vinto una borsa di studio per la Jacqueline Kennedy Onassis School of the American Ballet Theatre nella competizione Youth America Grand Prix, dove hanno partecipato più di 5000 giovani ballerini da tutto il mondo.
Attualmente è il più giovane membro del celebre Dance Theatre of Harlem, e ha già ballato in tre continenti, ottenendo riconoscimenti lungo tutto il tour. Del suo ultimo spettacolo a Johannesburg, il Don Chisciotte, il critico di danza Adrienne Sichel ha scritto: "Non ci sono molte cose che riescono a infiammare il cuore di un critico del balletto ormai brizzolato, come assistere alla nascita di una straordinaria ballerina. Sabato pomeriggio dal primo grand jeté frizzante e perfettamente teso (il primo di molti) di Kitri, Michaela DePrince, 18 anni, ha fatto completamente suo questo ruolo... La standing ovation che ha salutato questi ballerini, e in particolare la ballerina nata nella Sierra Leone, è stato ampiamente meritato."

Michaela mostra un equilibrio maturo, che colpisce in una persona della sua età. Due giorni dopo un viaggio di 23 ore da Johannesburg, con un solo giorno di prova, tradisce solo una traccia di jet lag durante un'ora trascorsa immersa nei suoi pensieri, rispondendo alle domande di un intervistatore.

Alla richiesta di quale parola la descrivesse meglio, risponde: "Vuoi dire come persona o come ballerina?" Usa la parola "spontanea" per la sua danza. Per se stessa invece, sceglie "mellow", una parola che fa ridere sua madre, Elaine. "Michaela, tu sei la persona più intensa che io conosca. Anche il tuo ragazzo non ti avrebbe descritto come è dolce. "-" In questo momento sono molto dolce, " Michaela insiste. "Tesoro," Elaine risponde: "E 'solo perché sei stanca." 
Per una frazione di secondo ho avuto l’immagine del rapporto tra una madre normale e una figlia adolescente.

Non importa cosa potrà mai raggiungere, la più bella realtà della vita di Michaela è quello che le è successo. Nata a Mabinty Bangura nel 1995 in mezzo agli 11 anni di guerra civile in Sierra Leone, è rimasta orfana all'età di 3 anni, il padre fu ucciso dai soldati ribelli e sua madre abbattuta dalla febbre di Lassa. Suo zio la portò in un orfanotrofio dove, anche se era già chiaro che fosse molto dotata (poteva già leggere e scrivere in arabo), era disprezzata e picchiata per il suo carattere ribelle.
Fu anche emarginata per le macchie bianche che aveva sul petto e il collo, una malattia della pelle chiamata vitiligine che le donne che lavoravano presso l'orfanotrofio presero per una maledizione. La chiamavano "figlia del diavolo."

Nel 1999 tutto è cambiato. Elaine DePrince e suo marito, Charles, adottarono Michaela e Mia, la migliore amica di Michaela dell'orfanotrofio. Entrambe le ragazze avevano 4 anni. Della loro prima notte insieme, Elaine si ricorda del bagnoschiuma nel bagno dell'hotel e dei vestiti nuovi disposti sul letto e le scarpe che aveva portato, per la gioia di entrambe le ragazze. Ma poi, Elaine ricorda, successe qualcosa di strano: Michaela iniziò a saccheggiare sistematicamente il bagaglio di sua madre.

"Tutti i vestiti e i giocattoli che avevo portato furono tirati fuori delle valigie,", dice Elaine. "A quel punto, anche se la ragazza non parlava inglese, capii che era alla ricerca di qualcosa. Infine, corse in bagno e mi portò questa immagine sporca di una ballerina, strappato da una rivista, che aveva portato in giro per mesi." La foto aveva convinto Michaela che tutti in America andavano in giro in punta dei piedi; aveva cercato nelle valigie della sua nuova madre le scarpette da ballo.

"Avevo trovato la rivista che giaceva a terra al di fuori del cancello dell'orfanotrofio", dice Michaela. "Non avevo mai visto niente di simile prima, così ho preso la copertina e l’ho messa tra la mia biancheria intima perché non avevo altro posto dove metterla. Ho portato il resto della rivista per condividerla con tutti gli altri, ma ho tenuto quella foto con me tutti i giorni, fino a quando non sono stata adottata. Mi faceva andare avanti in attesa che succedesse qualcosa. Questa persona nella fotografia simboleggiava la speranza per me".
La fotografia è scomparsa insieme alla valigia persa sul volo per gli Stati Uniti, ma i sogni che incarnava sono rimasti vivi. Michaela dice che solo il ricordoa di quella foto è stato sufficiente per passare attraverso sette anni presso la Scuola di Rock Dance Education a Philadelphia, poi altri due al ABT. "Ho passato brutti momenti in cui ho voluto smettere di ballare, ma dicevo a me stesso, questo è quello che hai sognato per tanto tempo, e questa immagine mi ha fatto andare avanti tutto quel tempo, avevo davvero bisogno di tentare. Niente altro mi ha mai fatto sentire in quel modo ".

Cresciuta nel caldo abbraccio di una grande famiglia, i DePrinces hanno allevato 11 figli, nove dei quali adottati, a Michaela non è mai mancato l’incoraggiamento. 
Ma in America, ha affrontato un nuovo nemico: il razzismo, il paraocchi del bianco mondo del balletto classico. "E 'stato molto difficile a volte," dice, "perché sapevo che meritavo un ruolo, ma non lo avrebbe dato a me, perché non si era mai vista una Maria nera ne Lo Schiaccianoci o una Cenerentola nera. Ma questo mi ha spinto a migliorare e a lavorare di più."




Alla fine ha trovato insegnanti “daltonici”, soprattutto presso la Rock School, dove il direttore artistico Stephanie Lupo Spassoff ha incoraggiato non solo il talento di Michaela, ma il suo desiderio di essere un elemento di cambiamento: "Voleva rompere le barriere, e per farlo devi essere molto brava. Penso che lei sia quella giusta. Quando si guarda la sua danza adesso, è come se la musica respirasse attraverso il suo corpo. "

Dopo che “First Position” è uscito, seguito da una sua apparizione in  “Dancing With the Stars”, Michaela è diventata abbastanza famosa da essere fermata per strada dagli sconosciuti, e questo l’ha messa a disagio. "Sono stata sopraffatta dal fatto che la gente voleva che io fossi il modello perfetto e che si aspettassero così tanto da me", dice. "Ho appena compiuto 18 anni. Penso di voler essere un modello, ma non so se in realtà posso esserlo. Io non sono ancora davvero un’adulta, quindi questo deve essere compreso. Sento molta pressione su di me".

La sua road map può essere discutibile, ma sa esattamente dove vuole arrivare: essere una prima ballerina di una compagnia di danza. Una volta che la sua carriera sarà finita, spera di aprire una scuola di danza in Sierra Leone: "Tutti i tipi di danza, non solo danza classica. Voglio condividere quello che ho con i ragazzi di laggiù, per dare loro una parte di quello che ho io. Siamo tutti qui per un motivo. Dobbiamo finire quello che dobbiamo fare, anche se è qualcosa di piccolo." 
La sua modestia è come sempre incredibile, dal momento che è così chiaramente impossibile immaginare questa determinata giovane donna accontentarsi di "qualcosa di piccolo". Ha sognato grande per tutta la vita e ha visto i suoi sogni da immaginazione diventare realtà. Perché avrebbe dovuto fermarsi ora?





Sono certa che sarà molto interessante seguire i prossimi passi di Michaela, e chissà se riusciremo mai a vederla danzare qui in Italia...

M.me Margot









mercoledì 24 aprile 2013

Il ruolo del costume: con questo tutù mi sento una vera ballerina!


Mancano poco più di due mesi al Saggio di Fine Anno... 
e le Maestre hanno già deciso quale sarà il tema di quest’anno, la coreografia e la scenografia del primo tempo, quello dedicato alle più piccole.
Per quanto riguarda il secondo tempo, il tutto è un po’ più complicato... le allieve più grandi dovranno affrontare variazioni di repertorio che verranno decise solo dopo aver visto come risultano le prime prove: la Maestra non ama semplificare le coreografie originali!!

Questi giorni sono quelli dell’attesa... l’attesa dell’assegnazione dei ruoli e di conoscere quale costume si indosserà.


Infatti uno degli aspetti più affascinanti, sia per le piccole che per le mamme, è vedere quei tutù in miniatura di mille colori, il tulle e i pizzi, per non parlare di eventuali coroncine e fiocchi da mettere in testa: che meraviglia potersi “agghindare” da vere principesse. 
Questo desiderio è ancora più sentito perché durante l’anno la “divisa” delle allieve è minimale: body color pastello tipo accademico ( senza intrecci o drappeggi particolari ), calze rosa, scarpette rosa, retina per la crocchia trasparente, al massimo rosa, niente orecchini, braccialetti e collanine, niente smalto colorato!
Però tutte le allieve durante il Saggio possono sfoggiare costumi meravigliosi, e le più fortunate anche più di uno...


Che nostalgia riaprire lo scatolone dove sono stipati tutti i costumi di mia figlia, dal piccolo costume a funghetto, fino al tutù in tulle rigido.... tutti questi costumi mi danno il senso del tempo che passa e come in questi anni quel piccolo funghetto stia diventando una Silfide ( almeno per me ovviamente!!).



I costumi sono una parte davvero importante di ogni spettacolo, non solo del saggio e possono essere considerati come il ricordo visivo di una performance. Spesso sono l’unica cosa di una produzione che sopravvive nel tempo. 
I costumi aiutano i ballerini ad entrare nel ruolo che viene loro assegnato, gli permettono di comunicare, insieme ai movimenti, con il pubblico che non appena li vede intuisce immediatamente se si tratta di una principessa come nella Bella Addormentata, piuttosto che di una donzella come in Giselle, di una bambina come nello Schiaccianoci, oppure di una bambola come in Coppelia.

Il balletto è una splendida arte visiva e quindi non vi stupirà sapere che grandi pittori come Henri Matisse e Pablo Picasso abbiano avuto un ruolo nella storia del costume del balletto, progettando alcuni costumi per i Ballets Russes.


M.me Margot

martedì 23 aprile 2013

L'importanza delle braccia


La danza classica è una forma d’arte che ha avuto, e continua ad avere, come materia base  il corpo umano. 

Il suo fondamento dall’ottocento ad oggi resta la ricerca dell’assoluto, dell’absolu, la tensione del corpo verso la perfezione dell’esecuzione del movimento senza far trasparire lo sforzo che serve per realizzarlo.

Per la realizzazione della danza classica un elemento fondamentale sono le braccia che, sbagliando, spesso sono considerate secondarie rispetto alle gambe.

Citando Cecchetti sull’importanza dello studio delle braccia: “La posizione, l’opposizione ed il portamento delle braccia sono le cose più difficili nella danza e richiedono quindi attenzione e uno studio molto serio. È errore comune dei principianti immaginare che l’unico intento dell’arte del ballerino sia acquisire una splendida esecuzione delle gambe e pertanto disdegnano lo studio delle braccia” .

Un coreografo importante come Petipa sottolinea l’importanze delle braccia che definiscono lo stile, giocando un ruolo principale nel trasmettere espressione e significato.

Con le posizioni delle braccia si inizierà a costruire la grazia e la postura nei movimento. E’ sempre importante sentire il movimento delle braccia, come più di semplici ossa articolate e muscoli. 
Le braccia sono sempre collegate alla schiena e trasferiscono la sua forza nei movimenti più grandi come le piroette, i salti e le grandi pose. Quando si muovono le braccia, si deve sempre essere consapevoli della loro connessione con la schiena. E’ importante sentire questa energia e al tempo stesso muoversi con grazia.



La posizione delle braccia deve formare una bella forma ovale che passa dalla spalla al gomito e dal gomito alla mano. Si deve sempre cercare questo ovale e mantenerlo costantemente durante gli esercizi. Mentre si mantiene una posizione non si devono rilassare le mani e si deve fare attenzione a non piegare i polsi! Le mani devono continuare la linea dei bracci! Si deve lasciare che le dita seguano la curva ovale senza essere tese. 
Le dita sono molto importanti per completare la posizione delle braccia; si deve sempre tenerle in vita durante il movimento, ma la cosa più importante è che appaiono le più naturali possibili.

M.me Margot



venerdì 19 aprile 2013

Cosa provo quando danzo... dedicato alle "piccole ballerine"

Ogni giorno, la scuola di danza è affollata da bambine che arrivano correndo, con ancora il grembiule e gli zaini di scuola in spalla e magari mangiando la merenda, per arrivare in tempo per l'inizio della lezione. Qualcuna arriva già vestita con le calze e il body rosa e magari una gonnellina di jeans e le scarpe da ginnastica. Devono fare in fretta perché la Maestra vuole che tutte siano già pronte, vestite e ben pettinate ( crocchia e niente ciuffi sugli occhi) per l'inizio della lezione.

  

Quando riescono ad arrivare un po' prima, si siedono sugli scalini della "Sala" e guardano le più grandi che fanno la sbarra oppure che provano un Adagio.
"Come sono belle!", "Come alzano le gambe!", "Ma quel passo come si chiama?", "Gli fanno male le punte a loro?"... queste sono solo alcune delle domande che si bisbigliano alle orecchie, facendo attenzione che la Maestra non le senta.
Qualcuna, prende appunti su un foglietto: scrive le correzioni e poi lo decora con cuoricini, stelline e il disegno di una ballerina...


Così mi è venuta l'idea di chiedere ad alcune di loro di scrivermi su un foglietto come quello che usano per prendere "appunti", cosa provano quando danzano.

Due piccole sorelline, esili come giunchi , ma con una passione esagerata per la danza e un'ammirazione incredibile per le allieve più grandi, hanno risposto immediatamente alla mia richiesta e timidamente mi hanno lasciato i due preziosi foglietti.

"Quando danzo provo un'emozione unica, un'emozione grandissima, fortissima. La più grande è stata quando mi sono messa per la prima volta le punte mi sentivo volare. E' un'emozione che non mi scorderò mai più."


"Quando ballo provo una sensazione che ho solo quando danzo. Mi sento elettricità, emozione, gioia e mi sento come una principessa che allunga il collo e diventa un cigno che vola leggero."


Grazie Bianca e Emma!!!!

M.me Margot


mercoledì 17 aprile 2013

"Riconoscete questa musica?": L'importanza di conoscere la storia e i protagonisti del Balletto

Vi è mai successo che durante una lezione di danza, la maestra chiedesse a vostra figlia se riconosceva la musica che stava danzando? Da quale balletto era tratta? Era in grado di capire se si trattasse di un adagio o di una variazione?
Spesso la musica che è abituata a "contare" sottovoce per fare gli esercizi è per lei familiare, ma non riesce a identificarla...magari si ricorda il titolo del balletto, ma....il compositore?
Eppure sono convinta che sia veramente importante conoscere la storia di quello che i nostri figli hanno scelto come loro passione.
La conoscenza permette di aumentare la consapevolezza di quello che si sta facendo e ci permette di comprendere al meglio le differenze tra i diversi stili, scuole di pensiero e metodi di insegnamento.
Devo ammettere che spesso ho cercato insieme a mia figlia una Storia del Balletto che fosse facilmente "digeribile", senza sembrare un compito scolastico da dover studiare, ma i testi trovati erano troppo superficiali oppure troppo approfonditi.


Quello che quindi proverò a fare all'interno di questo blog, è di proporre un viaggio dalle origini del Balletto ad oggi, evidenziando i personaggi più importanti di ogni epoca.
Sarà un viaggio a piccole tappe... proprio per evitare che venga abbandonato prima dell'arrivo a destinazione.


M.me Margot

domenica 14 aprile 2013

Marika Besobrasova: l'arte di insegnare il balletto - Parte 3



‘Prenez vous par le main' ( ‘Prendetevi per mano’). 
In altre parole ‘Non stare lì a dispiacerti per te stesso’.

Marika sente che questo tipo di insegnamento è necessario per aiutare gli studenti a diventare consapevoli di chi sono e di come agiscono. "La consapevolezza", dice, "è la chiave per comprendere i propri problemi. Una persona commette errori fino a quando non è consapevole di farne. Un ballerino non correggerà la sua 5° posizione fino a che non correggerà il proprio modo di affrontare quella quinta posizione." Lei crede che si debba essere sinceri con gli studenti: "Essi devono essere disposti a essere corretti e non a pagare solo per essere guardati e ammirati, il che non ha molto senso..."

C'è qualcosa di materno in Marika. E’ affascinante vedere come si muove tranquillamente con le mani lungo la sbarra, per correggere i corpi dei ballerini. A volte si appoggia vicino a uno studente, dicendogli qualcosa a bassa voce, ed entrambi poi ridono. Spesso, socchiudendo gli occhi, concentra per qualche istante il suo sguardo su uno studente dall’altra parte della stanza prima di andare a parlargli. ‘Io cerco di sviluppare la capacità di penetrare nei miei studenti’, dice. ‘Fermo tutti i miei pensieri e le mie sensazioni e semplicemente entro in loro. Questo è molto difficile, perchè si deve dimenticarsi di noi stessi, ma così facendo, puoi iniziare a sentire come loro si stanno muovendo. Poi capisco come stanno lavorando e cosa stanno sbagliando.’


Per rendere uno studente cosciente dei propri problemi, Marika spesso usa il contatto fisico. Spiega: ‘Gli faccio sentire il mio respiro, la pulsazione dei miei muscoli. Muovo i suoi bracci oppure resto dietro a lui e lo faccio muovere.’

Elisabeth Carroll, un’ex ballerina del Harkness Ballet che ha studiato con Marika dai 14 ai 17 anni, ricorda: ‘Quando Marika dimostrava un passo, noi dovevamo stare perfettamente immobili e guardare. La sua arte, il coordinamento e il flusso dei movimenti erano una fonte di ispirazione. C’era così tanto da imparare osservando la cura che metteva nei più piccoli dettagli - il modo in cui usava la sua testa, gli occhi, sempre connessi con la punta delle sue dita, i suoi piedi e... così via. La guardavo con tutta me stessa, con totale fiducia, sperando di potermi muovere un giorno con la sua grazia. Ci diceva sempre: ‘Dovete essere espressivi con i vostri piedi così come con le vostre mani. Parlate con loro!’

(Segue...)

venerdì 12 aprile 2013

Punte: proteggere e curare i piedi

Avete mai visto i piedi di una ballerina? Sono qualcosa di impressionante...ma se avete una figlia che fa danza classica, potete avere un'idea di cosa parlo!

Da piccole le bambine guardano ammirate le più grandi che ballano sulle punte e sognano il momento in cui anche loro potranno indossarle...
Iniziano a chiedere alla mamma: "Quando?" e le mamme timidamente chiedono alla maestra: "Quando?"

Le piccole ballerine vedono solo il lato affascinante delle punte, il fisico che diventa come d'incanto allungato; le linee appaiono sottili e la danza leggera.
Ma purtroppo non è tutto oro quello che luccica... Fin dalle prime volte che si indossano, i piedini si sbucciano, senza parlare delle dita che, se non viene scelta la scarpetta giusta, si storgono.
Ma la passione per la danza fa sopportare qualsiasi tortura, prima, durante e dopo.


Le bambine si devono però abituare a dedicare un po' di tempo nella preparazione dei piedi prima di indossare le punte: cercare di prevenire eventuali ferite è il miglior modo per salvaguardare i piedi. Come prima cosa si devono vedere quali sono i punti in cui c'è un maggior sfregamento, in questi punti  si potranno formare delle vesciche e quindi si devono mettere dei cerotti a protezione, poi esistono in commercio diversi tipi di bende per fasciare le singole dita e il metatarso. Queste possono andare dal semplice scotch di carta, alle garze autoadesive, al "salva pelle"; tutto dipende dalla tolleranza della bambina e da quanto le sudano i piedi. Infatti il sudore è uno dei principali nemici sia dei piedi, che delle punte stesse.
Dopo aver fasciato al meglio i piedi si può indossare il salvapunte. Ce ne sono di molti tipi in commercio, in lattice, in silicone, in lana, alcune ballerine professioniste usano addirittura il tessuto spugnoso usato per pulire le stoviglie, economico e facile da modellare secondo il proprio piede.
Personalmente ho fatto dei salvapunte artigianali in cotone e spugna, fantastici per piedi che sudano tanto!!

Finita la lezione, i piedi saranno nel migliore dei casi solo arrossati, nel peggiore, con vesciche o ferite sanguinanti ( purtroppo non esagero...)
Non appena a casa fate immergere i piedi in abbondante acqua tiepida con del sale grosso, oppure vi consiglio di sciogliere un cucchiaino di argilla ventilata (si trova in farmacia ) per ridurre l'arrossamento.
Dopo circa 15 minuti potete asciugare i piedi e fare in modo che eventuali vesciche si secchino; per fare questo potete disinfettarle con del mercurio cromo e poi metteteci del cicatrene in polvere: questo è il modo più veloce per guarire queste piccole ferite.
Prima di andare a letto mettete un abbondante strato di crema all'ossido di zinco ( tipo la Penaten che usavamo per gli arrossamenti da pannolino! ) sulle parti dei piedi rimaste ancora arrossate, un paio di calzini di cotone e la mattina dopo i piedi saranno quasi come nuovi!!!
Poi, a forza di usare le punte, si formeranno delle callosità veramente antiestetiche e che faranno probabilmente dire, in modo disgustato, a vostro marito: " ma è proprio necessario che faccia danza?"
Ma quello sarà il momento in cui vostra figlia con un po' di soddisfazione si sentirà un po' più una "ballerina vera".

M.me Margot

martedì 9 aprile 2013

Marika Besobrasova: l'arte di insegnare il balletto - Parte 2



Nei soli cinque minuti di macchina che ci hanno portato alla scuola, non ho mai visto Marika perdere i suoi modi aristocratici. La sua guida poteva competere con un qualsiasi tassista parigino. Suonando il clacson e sterzando con la sua berlina di lusso per le strade strette di Monaco, commenta coloritamente la mancanza di capacità di guidare di tutti coloro che incrociava. All'arrivo alla sua accademia, Casa Mia, lascia le chiavi della macchina al custode italiano, si arrampica svelta sui gradini di pietra fino al vestibolo, e turbina nel suo ufficio, mettendo da parte la sua sciarpa di seta.


Nei pochi minuti prima dell’inizio della sua lezione della mattina, Marika parla della corrispondenza con la sua segretaria, prende le chiamate telefoniche internazionali, risponde alle domande sui costumi o la musica per le prossime esibizioni, o discute di problemi gestionali. Perennemente assediata da tutte gli eventi mondani che coinvolgono una grande accademia (a volte anche nel bel mezzo di una lezione), riesce in qualche modo a mantenere la calma e la professionalità.

Sorprendentemente, nonostante la sua fama e le sue origini aristocratiche russe, Marika non si da arie. Educata, efficiente, e spesso ironicamente divertente, è allo stesso tempo dignitosa e con i piedi per terra. Si muove velocemente ed è per sua natura un risolutrice di problemi. Si può immaginarla rimboccarsi le maniche senza esitazione, per preparare un pavimento o riparare dei costumi.

Il suo desiderio di essere pesantemente coinvolta in ogni aspetto della sua accademia, anche se questo significa, come al solito, giornate di lavoro di dieci ore, è senza dubbio uno dei motivi principali per cui la sua scuola ha resistito con successo per quasi mezzo secolo. L'intensità di questo impegno si riflette nella descrizione di Marika del suo rapporto con i suoi studenti.



“Io non sono un’insegnante” dice con enfasi nel suo delizioso accento inglese, “Io sono una maestra, qualcosa molto di più di una insegnante.” 
La sua affermazione non è fatta in modo egoistico. Come lei stessa spiega, “ se io fossi solo un’insegnante, farei in modo che arrivassero alle lezioni in orario, che non perdessero la lezione successiva e che sapessero il programma. Correggerei i loro errori fisici e perfino quelli musicali, ma non guarderei la loro vita. Come maestra, ho il diritto di esaminare il modo in cui lo studente vive, se, per esempio, non si sta riposando al momento giusto, o non si concentra nel modo adeguato per affrontare la sua giornata o il prossimo impegno. Come maestra, ho il diritto di dire qualsiasi ai miei allievi. Io vado oltre il semplice insegnamento, guardo nelle loro anime, non solo in superficie. "

lunedì 8 aprile 2013

Prisca Zeisel, una giovane deliziosa "Star"

Camminando nei corridoi all'interno del Teatro, ho incrociato una giovane ragazza, dallo sguardo molto timido e dal viso acqua e sapone.
Mi ha salutato sottovoce con un educato "Hello!" e mi sono chiesta chi fosse...
Era infagottata in una larga tuta e ai piedi aveva i tipici scaldapiedi che portano i ballerini ( e ad essere sinceri, anche molti allievi....); camminava "en dehors" e aveva i capelli raccolti.
Mai avrei sospettato, che dietro quell'immagine di assoluta delicatezza si celasse una così brava ballerina, dal grande temperamento.


Ho capito chi era solo dopo averla vista poche ore dopo sul palcoscenico, nelle vesti di Nikiya, mentre interpretava in modo commovente l'Assolo del secondo atto della Bayadere.
Ho controllato sul programma e ho scoperto che il suo nome era Prisca Zeisel, Soloist Wiener Staatsballet di Vienna. Il nome era per me sconosciuto, ma ho riconosciuto in lei una delle ballerine che hanno partecipato al Concerto di Capodanno che viene trasmesso ogni anno dalla Filarmonica di Vienna.


Sono certa che sentiremo parlare presto di lei....
Nel frattempo vi consiglio di guardare questo video!

A presto.
M.me Margot

domenica 7 aprile 2013

Marika Besobrasova: l'arte di insegnare il balletto - Parte 1


Oggi voglio presentarvi una delle Maestre più importanti del 20esimo secolo. Importante in senso assoluto e particolarmente importante perchè Maestra delle nostre Maestre: M.me Marika Besobrasova.

Le cose da dire sono tantissime, e molte di queste traspariranno dai “suggerimenti” che scriverò, riportando gli insegnamenti delle nostre Maestre, nei vari post di questo Blog. Ma c’è un libro che dedica il primo capitolo proprio a lei, a Marika Besobrasova.

“The Art of Teaching Ballet - Ten Twentieth-Century Masters”  by Gretchen Ward Warren

La sua biografia può essere trovata sul web, ma io preferisco farvi conoscere dei piccoli aneddoti che ho trovato molto interessanti.
Così in questo post riporterò alcuni dei passi più significativi del capitolo, rilasciando poi a voi la lettura completa del libro...in inglese!

Cercherò di fare una traduzione letterale, nel rispetto della stesura originale di Gretchen Warren; per questo sentirete parlare di Marika al presente; infatti purtroppo la grande Maestra è scomparsa nel 2010, mentre il libro è stato pubblicato nel 1996.


“Ogni mattina, Marika Besobrasova prende un momento per ammirare la vista dal balcone del suo spazioso appartamento posto sulle colline di Monte Carlo. Ha già fatto i suoi esercizi, colazione e controllato le sue numerose piante, inclusa una incredibile collezione di orchidee. 
Mentre guarda, il sole rosa sale lentamente sul Mediterraneo attraverso una fitta coltre di nebbia grigia. Sotto di lei, sulle pareti rocciose che scendono verso l'acqua, il piccolo Principato di Monaco, un suggestivo collage di edifici color pastello, giardini fioriti e stradine tortuose, si riunisce intorno ad un porto azzurro pieno di yacht di lusso. Marika vive qui, la città dove Diaghilev presentò i suoi famosi Ballets Russes nel 1920, da quasi 60 anni.

La mattina presto è l'unico momento tranquillo nella lunga giornata di Marika. Eppure, anche in questi momenti di calma, si respira nell’aria la sua impazienza. A 73 anni, con la sua figura alta e longilinea, è ancora una donna molto attiva. Il suo volto, con il naso aquilino e gli occhi lampeggianti di un azzurro-nordico, riflette un carattere forte e resistente. Improvvisamente, raccoglie le sue cose, chiama la sua sempre presente Bedlington terrier, Doucy, e scende in garage per prendere la sua auto. La sua prima lezione della mattina inizia alle 8.30."

sabato 6 aprile 2013

Un Balletto adatto ai più piccoli

La maggior parte dei bambini, specialmente le bambine, amano vedere le ballerine che danzano sul palcoscenico. 
Portare un bambino a teatro è un modo divertente di introdurlo ( o introdurla ) al mondo del balletto. 
La nostra Maestra dice sempre: “ Guardate tanti balletti, guardate quello che dovete riprodurre...cercate un’immagine ideale che vorreste riprodurre per il pubblico!”.
Per i bambini piccoli è una buona idea scegliere un balletto classico che generalmente ha una trama fiabesca. Tra questi vi consiglio La Bella Addormentata e il Lago dei Cigni. Se vostra figlia ama le commedie, un balletto giusto è Coppelia, la storia di una bambola vivente.
Comunque probabilmente, il balletto più amato da tutti i bambini è Lo Schiaccianoci.

                                        Photograph: Tristram Kenton for the Guardian

Presto posterò nei dettagli la storia e la trama di questi e altri balletti, che hanno reso la storia della danza classica indimenticabile!

M.me Margot

Genitori e figli che si approcciano alla danza classica


Molti sono gli effetti positivi associati all’imparare l'arte del balletto. 
Oltre ad imparare le tecniche tradizionali del balletto, le lezioni di danza possono anche favorire una immagine positiva di sé nelle ragazze, così come nei ragazzi. La danza classica insegna abilità, grazia, equilibrio, autodisciplina e fiducia in se stessi. 
Se il vostro sogno o quello di vostra figlia è quello di diventare una ballerina, è necessario fare molta pratica per poter padroneggiare le pose e i passi di danza. Ci vuole passione, abnegazione e veramente tanto lavoro....

Prepararsi alle lezioni
Se è la prima volta che vostra figlia si approccia al balletto, sarete probabilmente un po’ ansiosi che inizi le lezioni di danza classica. 
Vi chiederete un sacco di cose, come quello che deve indossare e  come dovrà acconciare i suoi capelli. 
Vi chiederete come sarà la lezione di danza, e che tipo di cose imparerà. Tenete a mente che la maggior parte degli altri allievi della sua classe saranno anche loro nuovi al balletto. 
Rilassatevi e godetevi questo momento speciale della sua vita, le sue prime esperienze nella danza classica. 

Primi passi
Le prime lezioni di danza le faranno conoscere le posizioni di base e le tecniche del balletto. 
Verrà insegnato come tenere il suo corpo correttamente, compreso il modo di tenere le mani e come puntare le dita dei piedi. Potrà esercitare abilità semplici come saltare per migliorare la coordinazione e la flessibilità.

L'importanza dello stretching
Lo stretching è una parte importante del balletto. Un ballerino deve essere flessibile in modo da posizionare correttamente il corpo e per evitare di farsi male. Lo stretching deve diventare un'abitudine prima di ogni lezione di danza. Anche se l’insegnante inizierà la lezione con una routine di riscaldamento, è una buona norma arrivare in sala un po’ prima e allungarsi un po’ da soli.

...Infine il saggio
La maggior parte delle scuole di danza fa un saggio di fine anno. Questo momento è importante per tutti: infatti consente agli insegnanti di mostrare ai genitori il progresso degli allievi; permette ai "ballerini" di avere un assaggio di cosa vuol dire partecipare a una vera e propria performance e rende orgogliosi i genitori che amano fare foto e video della prima volta dei loro piccoli ballerini sul palco. 

Finalmente, dopo aver lavorato duramente tutto l'anno, gli allievi si sentono realizzati perché danzano su un vero palco, vestiti con bellissimi costumi....





Suggerimenti per assistere ad un balletto

Assistere ad un balletto è un evento davvero magico e farlo con qualcuno che condivide con noi questa passione, ancora di più.
Qui di seguito troverete alcuni suggerimenti per aiutarvi ad ottenere il massimo da questa esperienza.

1. Scegliere il balletto più adatto
Ci sono molti balletti, ma poco tempo... se è la prima volta che andate a vedere un balletto con vostro figlio/a scegliete una produzione popolare. I balletti classici più divertenti sono quelli che raccontano storie, di solito adattati da fiabe popolari. Ci sono alcuni balletti particolarmente adatti per i bambini.

2. Acquista i biglietti
Controlla sui giornali locali le informazioni sui prossimi spettacoli. Ci sono numerose compagnie, anche straniere, che presentano balletti classici. Ricordate che la pianificazione per partecipare ad uno spettacolo fa parte del divertimento....

3. Fare una ricerca sul balletto scelto
I ballerini usano il loro corpo, non le parole, per raccontare una storia. Per questo potrebbe essere più difficile seguire la trama di un balletto. Vi consiglio di dedicare un po' di tempo per imparare più cose possibile su di esso: riassunto della trama, autore, musiche, coreografie, recensioni e critiche sulla compagnia....

4. Ascoltare la musica
Un ottimo modo per familiarizzare con un balletto è quello di ascoltare la musica. La musica dei balletti classici si trova facilmente su CD oppure online. Più ascolterete la musica, in macchina, in casa... più potrete apprezzare l'esecuzione dal vivo.

5. Leggere dei ballerini
Ogni compagnia ha numerosi ballerini, molti dei quali potrete vederli nel balletto scelto. E' interessante imparare un po' di cose su di loro prima di vederli all'opera... Cercate i ballerini principali della compagnia su internet e scoprirete dettagli personali che vi permetteranno di apprezzarli al meglio sulla scena.

6. Vestire in modo appropriato
Sebbene non ci sia alcun codice specifico di abbigliamento per il balletto, generalmente si cerca di vestirsi in modo decoroso anche se non formale, a meno che non si tratti della serata inaugurale...la "Prima".

7. Arrivare presto
La maggior parte dei teatri apre circa 30 minuti prima dello spettacolo. Assicuratevi di avere tutto il tempo per giungere al vostro posto; infatti alcuni teatri, se arrivate dopo l'inizio, potrebbero farvi aspettare fuori fino all'intervallo.

8. Leggere il programma
Mentre si attende l'apertura del sipario, sfogliate il programma. Potrete leggere un breve riassunto della trama del balletto e la biografia dei ballerini.









venerdì 5 aprile 2013

Cos'è una "Stage Mother"?


Una stage mother ( o father) è un termine che identifica la madre ( o il padre ) di una bimba che fa una performance.
Il genitore generalmente è responsabile di portare la figlia alle audizioni e alle prove, assicurandosi che la bambina sia puntuale e che abbia tutto ciò che le necessita.
Una “Stage Mother” ha un ruolo molto importante, specialmente quando la bimba è piccola. In ogni caso, spesso il termine ha un’accezione negativa; alcune persone associano il termine ad una persona odiosa, fastidiosa che sta cercando di vivere i suoi segni irrealizzati attraverso la bambina.
Una “Stage Mother” spesso chiede un trattamento speciale per la bambina o sembra mettere troppa pressione su di essa perché abbia successo.
Ma se la bambina comincia a sentire troppa pressione, potrebbe smettere di amare la danza, semplicemente dicendo che “non è più divertente”.
Per questo, al fine di evitare di diventare madri e padri fastidiosi, i genitori devono evitare di mette sotto pressione i propri figli chiedendo loro di essere “il migliore” e devono semplicemente permettere loro di divertirsi nell’attività scelta.
Se la figlia decidesse di provare un’attività alternativa, il genitore dovrà essere aperto ad accettare la decisione e a seguire le singole aspirazioni della bambina.
Costringere il bambino a imparare qualcosa che lui o lei non ama, può solo servire a favorire un risentimento a lungo termine.
I bambini hanno bisogno, per lo più, di lodi e di approvazione da parte del genitore...tutto il resto seguirà.

Come parlare di Balletto


Il Balletto è una forma di danza classica accademica basata sulle codificate cinque posizioni dei piedi e utilizzando un vocabolario di movimenti sviluppato  fin dal 17 ° secolo, in origine discendente da danze di corte e spettacoli del 15 ° e 16 ° secolo. 
La forma di danza antica più famosa e conosciuta nel mondo occidentale.

Spazio
Tutti i ballerini si muovono nello spazio. I coreografi fanno i balletti per creare, con il corpo del ballerino, delle forme nello spazio . 
Come parlare di spazio: 
I ballerini rimangono su un piano o saltano su e giù? 
I ballerini utilizzano l’intero palcoscenico oppure solo una parte di esso? 
I ballerini utilizzano sempre lo spazio nello stesso modo per ogni balletto, o lo variano?





Forme 
Tutti i ballerini creano delle forme muovendosi attraverso lo spazio. Per esempio, se il ballerino allunga le braccia e le gambe si crea una forma allungata. Se il ballerino piega leggermente le braccia, le gambe e il tronco, si creano forme curve. E se si china con le varie parti del corpo, per quanto possibile, si creano forme angolari. 
Come parlare di forme: 
I ballerini fanno forme rette o curve?
I ballerini fanno forme frastagliate o liscia? 
I ballerini fanno forme in salita o in discesa? 
I ballerini fanno forme in dinamiche o statiche?

Musica 
I ballerini di solito si muovono nella musica come creano forme nello spazio. 
I loro movimenti sono sempre in rapporto alla musica. 
Come parlare di musica: 
I ballerini riflettono lo stato d'animo della musica o si muovono in opposizione ad esso? 
I ballerini vanno a ritmo della musica o si muovono in sua opposizione? 
I ballerini vanno a tempo di musica o si muovono in opposizione ad esso?

Stato d’animo o storia 
Ogni danza esprime uno stato d'animo o racconta una storia. 
Come parlare del contenuto della danza: 
I ballerini utilizzano movimenti diversi per ritrarre personaggi diversi? 
Come descriveresti ogni personaggio che vedi, ad esempio, è buono o cattivo? Coraggioso o codardo? Nobile o umile? Come descriverebbe la danza? E 'allegra o triste? Elegante o ruvida? Seria o divertente?

Design 
Costumi, scenografie e luci sono accuratamente progettate per migliorare ogni balletto. 
Come parlare di design: 
I costumi sono adatti a ogni personaggio? 
I costumi sono comodi o impediscono i movimenti? 
La scenografia e l'illuminazione sono utili per stabilire la giusta atmosfera del balletto?

Cos’è il Balletto


Il Balletto è meraviglioso da fare e da guardare.

E’ un’arte teatrale eseguita su un palcoscenico che permette ai ballerini di comunicare con il pubblico. 
Il Balletto è arte, ma anche vita. La tecnica classica del balletto è nata secoli fa alle corti Europee, e da allora continua ad evolversi grazie a insegnanti, artisti e coreografi che ricercano nuove forme di danza per aggiungere nuovi passi e movimenti al vocabolario unico del balletto.
I ballerini sono atleti forti e flessibili, e restano studenti per sempre. 
Fanno lezione ogni giorno della loro vita per mantenersi in forma, per mantenere la qualità del loro stile e della loro tecnica.
Per essere in grado di eseguire al meglio delle loro capacità un balletto, i ballerini hanno bisogno di attenzione, impegno e duro lavoro.

La creazione di un balletto inizia con un'idea o un movimento che, si impara, si prova, si modifica e si prova di nuovo, si raffina, si pratica, poi si riflette e infine si ricorda e si presenta.



Su un palco affollato, i ballerini sono in grado di correre, saltare e girare senza colpirsi l’un l'altro. Questo perché hanno un senso cinestetico molto sviluppato, una sensibilità di capire chi c’è in una determinata posizione, una percezione di velocità e traiettoria, e rispetto per lo spazio della performance dell’altro. 


giovedì 4 aprile 2013

Orgoglio e Delusione


Quanto incidono le nostre aspettative sul rendimento di un figlio?
In questi ultimi giorni ho riflettuto spesso su quanto l'esame che stava per affrontare mia figlia fosse importante per me. Sicuramente lo era per lei, ma quanto io puntavo su un suo successo? Come mamma ho fatto tutto il possibile per aiutarla ad affrontare nel migliore dei modi questo momento, ma ad essere veramente sincera ho fatto anche tutto il possibile perché la sua soddisfazione sarebbe stata solo una piccola parte della mia.....


Quante mamme come me hanno seguito trepidante ogni passo sulle punte col terrore che potessero cedere, che un nastro saltasse oppure potessero rompersi nel bel mezzo di un arabesque?
Quante hanno sofferto per un saltino di troppo nella pirouette o per un grand jeté con i piedi flex?
Oggi ho visto intorno a me volti di mamme in attesa di sapere un voto che le avrebbe fatte sentire orgogliose oppure deluse... 
Una semplice lettera dell'alfabeto per capire quanto tua figlia sia brava... Oppure no.



Ma la verità è che spesso a delusione o l'orgoglio sono più nostre che dei nostri figli, i quali sono di nuovo al lavoro per fare ancora meglio e soprattutto per divertirsi: nuovamente alla sbarra, nuovamente in sala per prepararsi al prossimo spettacolo: il saggio di fine anno,

M.me Margot